Studio anch’io. No tu no.

Secondo il Global Education Monitoring Report dell’Unesco, milioni di bambini, nel mondo, non hanno adeguato accesso alle fonti di istruzione. Compresi quelli che, pur vivendo in zone di estrema precarietà sociale, hanno la fortuna di essere iscritti a scuola.

L’ultima analisi della distribuzione dei libri di testo nei Paesi in via di sviluppo ha infatti prodotto risultati drammatici: nell’Africa sub-sahariana si conta un libro ogni 12 alunni. Analogamente triste la situazione in altri Paesi del continente africano – con il Ciad dove solo il 20 per cento degli scolari può concedersi il lusso di un testo – e come pure in Sud America: in Paraguay solo il 31 per cento può permettersi l’acquisto di un libro di matematica.

Dati ancor più allarmanti se si considera che negli ultimi quindici anni sono peggiorati, soprattutto in Africa, dove la diffusione dei libri scolastici è scesa quasi ovunque.

E in Madagascar? Qui, 1 bambino su 4 non ha accesso alla scuola primaria; l’analfabetismo e l’esclusione sociale annullano la possibilità di un presente e di un futuro dignitoso per tanti malgasci, quindi anche di crescita dell’intero Paese.

Grazie ai programmi attivati da Maisons Des Enfants al Centre Mère Enfant, centinaia di bambini possono frequentare la scuola. In moltissimi casi, l’iscrizione annuale, i materiali didattici e l’accesso alla mensa sono garantiti attraverso i Sostegni a Distanza (SAD) attivati dall’Italia.

In Paesi in cui la struttura sociale è totalmente assente, l’unica alternativa, l’unica speranza, sono le reti di sostegno internazionale. L’unica alternativa, l’unica speranza, siamo noi, ciascuno di noi.

Nella foto in basso: bambini alle prese con i compiti sotto lo sguardo di un'insegnante alla Salle d'Etude del Centre Mère Enfant (Antananarivo, Madagascar)