Scuola e Diritti: parlarne fa bene

Sono 57 milioni, nel mondo, i bambini che non risultano iscritti alla scuola primaria. La metà, solo in Africa, mentre tra quelli che iniziano un ciclo di studi in Asia Meridionale, uno su tre non lo concluderà.

Se ne è parlato davanti ad una platea commossa ed attenta a Roma, qualche giorno fa, nel corso dell’incontro “L’ultimo Banco. Scuola per tutti: sogno o sfida possibile?” di Maisons Des Enfants, con il Patrocinio Morale di Roma Capitale.

L’occasione, offerta dalla Giornata Mondiale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ha permesso di accendere i riflettori sul tema dell’istruzione e della scolarizzazione nel mondo, argomento sempre in primo piano nell’agenda dei “desiderata” della comunità internazionale, ma su cui ancora molto, moltissimo, bisogna lavorare, affinché a tutti i bambini possa essere garantito il diritto allo studio.

Drammatiche sono le conseguenze dirette dell’assenza della scolarizzazione: un'intera futura classe dirigente destinata a scomparire, Paesi che nel giro di pochi anni si troveranno privi di guide efficaci, di persone capaci di gestire la vita pubblica. Ma anche bambini intrappolati in spirali di sfruttamento, costretti a svolgere lavori pericolosi, destinati a delinquere.

Il Madagascar, Paese dall’età media estremamente bassa (oltre 12 milioni di persone, la metà del totale, sotto i 14 anni), è un caso esemplare: 1 bambino su 4 non ha accesso alla scuola primaria, la povertà dilaga e l’analfabetismo e l’esclusione cancellano ogni possibilità di futuro.

Di diritti dell’infanzia, si è parlato anche a Napoli, durante l’incontro “Diritto (e Rovescio)”: in un intenso dibattito, sono emersi i paradossi di un mondo in cui i bambini sono vittime di un sistema senza tutele. Il numeroso pubblico ha partecipato con sincerità, offrendo testimonianze e contributi.

Entrambi gli appuntamenti, hanno permesso alla Onlus di raccontare il proprio lavoro, di farsi conoscere, di diffondere un messaggio di speranza dando voce a milioni di bambini nell’ombra.

Grazie Roma, Grazie Napoli, veloma!

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