S. ha 11 anni, vive con i genitori e 4 tra sorelle e fratelli in una delle tante baracche di plastica e lamiera costruite lungo il grande canale che attraversa il quartiere di Antohomadinika.

La sua casa ha una sola stanza, dove si fa tutto. Non ci sono mobili, neppure il tavolo o il letto: si mangia a terra su una stuoia e si dorme su un “letto”, tutti assieme, fatto con la paglia e ricoperto di stracci. Non c’è luce, acqua corrente né servizi igienici. La mamma cerca di guadagnare qualcosa facendo la lavandaia. Il padre è disoccupato. In Madagascar si paga anche la scuola pubblica: per S., un lusso irraggiungibile. 

Da quando ha trovato un Sostenitore a distanza attraverso Maisons Des Enfants, S. è stata iscritta a scuola, ha ricevuto libri, quaderni e tutto il necessario, mangia ogni giorno alla mensa del Centre Mère Enfant e con la giusta alimentazione anche peso e statura stanno aumentando.

È una bambina molto tranquilla e sceglie sempre come amici le bambine un po’ più grandi a cui vorrebbe assomigliare. Frequenta volentieri le attività ricreative della Pépinière de la Joie ed è ben inserita nel gruppo: adesso, non è più sola. E nemmeno la sua famiglia lo è.

F. ha 9 anni e vive con la madre e 3 fratelli.

Sua madre è molto giovane, è sola e cerca di sfamare i figli offrendosi come stiratrice, avendo come unico bene un ferro a carbone. È malata, ma non ha i mezzi per curarsi. F. ha un sogno: studiare. Dopo il primo anno, ha dovuto interrompere la scuola: la mamma non poteva più sostenere le spese.

Un giorno, una volontaria del Centre Mère Enfant lo va a cercare nella sua baracca, tristemente uguale a tutte le altre: lamiera, legno di recupero e sacchetti di plastica al posto del tetto. F. scopre così che ha un “angelo custode” che da lontano, attraverso il Sostegno a distanza, fa avverare il suo sogno. Torna a scuola, e studia con entusiasmo, nonostante le mille difficoltà. Fa lunghi chilometri a piedi per raggiungere la scuola, ma non si lamenta mai. Mangia alla mensa del centro e qui si trattiene a fare i compiti. Sua madre comincia a ricevere gratuitamente le prime cure all’ambulatorio medico di Maisons Des Enfants, e spera in un miglioramento.

Oggi, F. e la sua famiglia possono provare ad immaginare un futuro. Grazie ad una piccolissima cifra dedicata a lui dall’altra parte del mondo.